Qual è il numero ideale di luci da utilizzare per creare un ritratto fotografico in studio che abbia un forte impatto visivo?
Spesso mi viene chiesto quale sia il segreto per creare un ritratto fotografico in studio che possa distinguersi e attragga attenzione. Partendo da uno dei fondamenti base della fotografia, e cioè che si tratta di una forma di comunicazione visiva, un ritratto fotografico in studio deve suscitare un’emozione sufficientemente forte in chi la guarda al punto da spingerlo a spendere del tempo per osservarlo nei dettagli.
Non mi aspetto che qualcuno possa trascorrere mezz’ora a guardare una stessa foto, ma se questa è abbastanza forte, verrà riservato almeno qualche minuto di tempo.
Qual è il segreto per un bel ritratto fotografico in studio?
Alla qualità del risultato finale concorrono diversi elementi. Alcuni sono di natura tecnica, altri invece di natura “narrativa” che trovano fondamento nella cultura fotografica del fotografo stesso.
Si può riprodurre un ritratto fotografico in studio fatto da un altro fotografo?
Direi proprio di no! I motivi sono molteplici, ma prima di tutto c’è la diversa capacità di visione e di inquadratura che caratterizza il lavoro di ogni fotografo. Il modo in cui mi approccio al soggetto, come fornisco indicazioni sulle pose, la mia empatia che mi dice come modulare le indicazioni per farti sentire a tuo agio da subito ed essere spontaneo nelle foto. Non da meno anche la mia formazione culturale relativa alla fotografia e non solo. Tutti questi elementi non sono replicabili al punto da rendere assolutamente unica e irripetibile da parte di un altro fotografo una stessa foto.
Appare evidente quindi che non è il fondale, il numero o la marca dei flash utilizzati, lo styling oppure il makeup. L’elemento unico e irripetibile è come il fotografo si avvicina e inquadra il soggetto prima di premere il pulsante di scatto.
Ma quindi qual è il ruolo dei flash?
Il flash, oppure qualunque altro illuminatore anche led, ha il compito di illuminare oppure di creare separazione! Questi sono in definitiva le ragioni per cui si ha bisogno dei flash.
Riguardo la necessità di illuminare, direi che le ragioni sono alquanto ovvie. Meno forse lo sono quelle relative alla creazione di separazione. Si parta di separazione tra diverse aree in ombra, per esempio lo sfondo e la parte in ombra del corpo del soggetto fotografato. Non esiste una approccio corretto e uno sbagliato, bensì dipende dallo stile del racconto che vuole realizzare il fotografo. Una luce da dietro (in gergo rim), serve proprio a creare una separazione tra uno sfondo scuro e la testa in ombra del soggetto. Parimenti si potrebbe decidere di orientare il flash invece che sulla testa verso il fondale in modo da rischiarare il fondo e creare sempre un effetto di separazione rivelando quindi dettagli sul corpo oppure dei capelli.
Vuoi approfondire le tue tecniche di scatto con i flash?
Nel mio Corso di Fotografia con i lFLash a Slitta, vengono esaminati sia gli aspetti tecnici che di storytelling per aggiungere maggiore incisività alle tue foto proprio grazie ad un utilizzo consapevole della luce.
Scopri di più dal seguente link: